Il film di Toni Trupia ci riporta indietro alla fredda Germania industriale degli anni '60, e ai suoi lavoratori multietnici: italiani soprattutto, "Itaker" in tono dispregiativo, turchi e altri disperati. La fotografia dai toni decolorati tinge l'ambiente dell'immigrazione di quei tempi, non molto distante da quella di oggi.