uillaume calca la scena e drammatizza la vita. Ha quattordici anni, ha trent'anni, è Sissi, è l'Arciduchessa Sofia, è sua madre, è una perfetta ballerina andalusa, è la nonna, è ogni donna che osserva e di cui ammira il respiro sempre diverso e incomparabile. Guillaume può essere tutti ma non è ancora. Cresciuto nel mito della madre, che disorienta la sua identità e orienta le sue relazioni fin dal primo scambio di battute, il protagonista non corrisponde i criteri di virilità del padre e il desiderio di avere una figlia della madre. Ma Guillaume è un bravo figlio e prova ad accontentare le due parti, precipitando in un conflitto interiore e identitario. Aspettative e condizionamenti segnano allora la vita dell'attore francese, che scrive, dirige e interpreta una commedia autobiografica sulla ricerca dell'identità nel cuore femminile della Spagna di Almodóvar, negli arredi preziosi dell'Inghilterra di Ivory o nella potenzialità drammatica della romantica Sissi. Perché la vita di Guillaume è una messa in scena da svolgere sul palcoscenico e fissare in un film che mette in sordina gli orrori della predazione familiare. Declamare i capitoli della propria vita diventa il modo migliore di sopravvivere a un percorso nevrotico e al legame parossistico con la madre.