A contribuire a questa smitizzazione dell'istituzione scolastica, il fatto che il film di Jake Kasdan insista fin dai titoli di testa sulla memoria storica del "buon maestro" di vita e su quella visione idilliaca che proprio film come quelli mostrati da Elizabeth in classe per smaltire le sue sbronze (La forza della volontà, Conta su di me, Pensieri pericolosi) hanno contribuito a formare nell'immaginario americano. In questo senso, più che con School of Rock, Bad Teacher condivide il suo progetto eretico con Babbo bastardo, muovendo il bersaglio dalla congenita bontà di Babbo Natale alla visione umanista e filantropa dell'insegnamento.
Tuttavia, il film assolve solo metà del suo programma, fermandosi alla superficie, alla risata facile e passeggera, e si accontenta di costruire un catalogo di scorrettezze in cui Cameron Diaz può dare finalmente sfogo a tutto il suo potenziale goliardico e sguazzare fra turpiloquio e nefandezze. L'attrice è brava e perfettamente in parte, ma è lo script dei due sceneggiatori di The Office a puntare troppo su un one woman show che dimostra di dare il meglio di sé nel gioco a due coi vari comprimari (un'ottima Lucy Punch, un divertito Justin Timberlake e un Jason Segel decisamente non valorizzato), piuttosto che negli assoli con gli sventurati studenti. Tanto che, dopo tanta deliberata cattiveria e un ciclo di turpi episodi senza una progressione precisa, il film sembra quasi obbligarsi a una chiusa lieta e romantica che riscrive il celebre aforisma: "Chi non ha talento insegna, e chi non sa insegnare fa orientamento psicologico".