Il regista deve essersi reso conto (anche se avrebbe dovuto saperlo) che sono i cattivi quelli che tengono in piedi le storie, soprattutto quando si atteggiano a fiabe, per di più con sfondo ecologista. Ha così deciso di affidarsi alla 'terribile' coppia Maltazard/Darkos costruendo su di loro il perno della vicenda. È riuscito in questo modo a risalire la china e a contestualizzare le scene d'azione che nel film precedente davano l'impressione di dover servire da sveglia per uno spettatore semiassopito.
In questa occasione anche le citazioni e gli ammiccamenti (ironica al punto giusto la 'creazione' di Dart Vader) non risultano posticci ma si inseriscono nella vicenda con naturalezza. Può quindi permettersi di spaziare da Hitchcock a Spielberg senza che allo spettatore bambino siano richiesti quei 'prerequisiti' adulti che hanno finito con lo zavorrare alcune animazioni targate Dreamworks. Realizzando così un film davvero 'per tutti' (ivi compresi coloro i quali non hanno visto i due film precedenti per i quali è pronto all'inizio un riassunto ad hoc).