Nell'adattare il best seller dell'apprezzato giallista norvegese Jo Nesbø, il connazionale regista Morten Tyldum ricalca la chiave umoristica del romanzo, mettendola nelle mani del protagonista interpretato da Aksel Hennie. L'attore è perfetto per incarnare le contraddizioni di un uomo tanto sfacciato e sicuro di sé all'apparenza, quanto sfiduciato e insicuro nell'intimo. Un capitalista di successo che proclama la superiorità della reputazione, ma che è schiacciato dal complesso dell'altezza. Dato che la moglie è una stangona abituata a essere corteggiata e desiderata, questo abile cacciatore di teste ritiene di doversi dare alla caccia di quadri per foraggiare il suo amore inconsapevole.
La trattazione sociale del mondo di squali famelici e paurosi in cui opera Roger Brown è gustosa, così come lo sono i primi tre quarti di questo thriller (autentico successo al botteghino norvegese) in cui l'adrenalina è generata più dalle caratterizzazioni di personaggi irriverenti che delle situazioni. Invece, l'ultima parte - quella in cui il confronto tra i due antagonisti si fa diretto - risente di qualche ingenuità di sceneggiatura, oltre che del buonismo e dell'inverosimiglianza del finale, che non è attribuibile al regista. Nel complesso, l'intrattenimento stuzzicante del prodotto non viene comunque intaccato.