Non ha un nome e nemmeno un'identità, il traghettatore di merci e persone presso un'organizzazione criminale che 'commercia' giovani donne cresciute negli orfanotrofi dell'Est. Ha però un passato, cancellato come in un libro di Pirandello, e una sveglia 'muta' puntata sulle sette che lo coglie sveglio un minuto prima delle sette. Gratificato in denaro per l'efficienza e la discrezione, si fa carico di un nuovo incarico, Nora, una giovane donna da consegnare e poi avviare alla prostituzione. Ma le cose questa volta andranno diversamente e l'uomo senza nome infilerà la vita, deviando la strada e (ri)trovando la via di casa.
Opera prima di Federico Brugia, Tutti i rumori del mare è un noir di pochi gesti e interminabili attese. L'attesa che qualcosa accada, forse l'amore, nella vita di uomini e donne che vivono ad Est dell'anonimato delinquenziale e umano. Da troppi anni il 'fu' di Brugia è morto e rinato a una vita sempre uguale, una vita che aspetta soltanto una consegna da portare, un posto dove andare, senza fare domande, senza farsi domande. Come il Titta di Sorrentino (Le conseguenze dell'amore), l'uomo senza identità, interpretato da Sebastiano Filocamo, alloggia in un albergo, questa volta abbandonato e senza il conforto di un ospite da incontrare.