Trasposizione del romanzo di Anna Pavignano, Sul mare cova sotto la storia d'amore un'ispirazione da cinema civile: Salvatore è occupato in nero presso un cantiere, dove sverna i suoi pochi anni e rischia i suoi tanti sogni appeso a un'impalcatura. Idealmente prossimo al giovane senza pelle di Kim Rossi Stuart, il barcaiolo di Dario Castiglio è un angelo "caduto", portatore di una grazia piena che ha il coraggio dei sentimenti e della poesia. Il soggetto del suo desiderio ha il volto delicato e il carattere scontroso di Martina, una ragazza che vive in assenza del padre e in conflitto con la madre. Interpretata dal volto inedito di Martina Codecasa, la giovane donna sbarcata sull'isola è affetta da psoriasi, una malattia cronica che le "sfoglia" la pelle, rivelando un magma di emozioni e di sensibilità inespresse. Salvatore e il mare saranno il balsamo e la cura di una stagione, quella dell'amore, in nome del quale si può decidere di cambiare vita e di cambiare pelle.
L'incontro fatale sul molo di Ventotene cambia d'altra parte anche le prospettive del ragazzo, incoraggiandolo ad aprirsi a un respiro più lungo, alla dimensione di fantasie possibili da realizzare e alla rinuncia al livellamento del pensiero e dell'azione. Ma è solo un attimo e quell'amore inteso come occasione di crescita diventa il luogo di una scoperta più dolorosa. D'Alatri racconta in fondo la stessa storia e i suoi protagonisti sono affetti dalla stessa febbre: la ricerca di un lavoro, di un sogno e di un amore contro le forze che contrastano questo cammino di realizzazione personale.
Ancora una volta il regista romano si dimostra sensibile e abile direttore di attori, coniugando la parabola del singolo con il coro di comprimari, da cui emerge Raffaele Vassallo, attore e cantante neo-melodico napoletano che eredita la farfugliante espressione e l'intimidita mimica del malincomico Troisi, interpretando l'inguaiato e ammaccato amico di Salvatore.