Roma, Istituto Pestalozzi. Nella porta dell'aula c'è un buco dove si possono scrutare alunni che bivaccano invece di studiare, che spacciano invece di ascoltare. Uno di loro, Alex Donadei, arriva al quinto piano e sotto l'effetto delle "paste" si getta giù, ma è illeso. A combattere questo declino, nella selva di insegnanti burocrati e annoiati, ci sono anche la professoressa Quarenghi e il professor Talarico supereroi imperfetti per i loro problemi personali ma che vedono la bellezza anche in mezzo ai mostri e cercheranno di salvare Alex da genitori irresponsabili, da un vita fallita.
La scuola è finita è il grido liberatorio per molti ragazzi quando inizia l'estate, ma per l'ultimo film di Valerio Jalongo è anche un augurio sulla fine di un sistema attuale che più che di istruzione è di distruzione. Fisica, quelle di istituti sfasciati per occupazioni dettate solo dalla noia, quella simbolica di un'Italia che si dimentica della sua forte identità culturale.