I fatti narrati in questo tv movie sono accaduti nella città texana di McKinney, alla periferia di Dallas, e all'epoca furono oggetto dei mass media nazionali. Capita in più di un'occasione che i tv movie sappiano cogliere meglio del cinema il nucleo centrale di vicende circoscritte ma emblematiche. Perché il tentativo della coach Emma Carr di dare delle regole di comportamento a un gruppo dominato dal bullismo al femminile viene descritto con una progressione che non è appannaggio esclusivo del sud degli States. Le ragazze che l'insegnante si trova di fronte spadroneggiano perché, per le ragioni più diverse, i genitori le temono e sono convinti di poter conservare il loro presunto amore solo assecondandole sempre e comunque. Una di loro, per di più, è la preside della scuola (interpretata da una ritrovata Tatum O'Neal).
Lo spettatore viene al contempo messo a conoscenza della buona fede di Emma e della spudoratezza, originata dalla interiorizzata convinzione di impunità, delle studentesse che le si oppongono. Al contempo viene messo nella condizione di comprendere come, apparentemente, molti elementi congiurino contro di lei mettendola in una posizione di debolezza nei confronti dell'istituzione. É quanto accade sempre più spesso nelle società in cui l'autoritarismo (elemento sempre negativo) è stato debellato senza sostituirlo con le forme necessarie dell'autorità. Che non è negativa se sa conciliare i diritti e i doveri delle personalità in formazione.