Il Presidente degli Stati Uniti autorizza un attacco a un funerale sotto il quale si teme si celi un sospetto carico di armi in Medio Oriente benché il Segretario di Stato non sia dello stesso avviso. Dopo questa premessa passiamo a conoscere la vita di Jerry Shaw, giovane squattrinato e con fratello patriottico morto in un incidente misterioso, e di Rachel Halloman, divorziata e con un figlio in partenza per Washington dove si esibirà con un gruppo musicale. I due si troveranno uniti in seguito a una telefonata in cui una misteriosa voce femminile li ricatta impartendo loro degli ordini. Sono all'oscuro dello scopo della loro missione e i servizi di sicurezza li tallonano da vicino sotto la guida dell'agente Tom Morgan.
Ricordate Speed, il primo film che ribaltò il concetto di velocità (fino ad allora simbolo di libertà e in quel caso condizione obbligatoria per non morire)? Se lo avete apprezzato dovreste vedere Eagle Eye. Con una doverosa premessa: per i primi cinquanta minuti non cercate di capire 'il perché' o il 'come'. Vi togliereste il piacere adrenalinico di accadimenti uno più improbabile dell'altro ma tutti altamente spettacolari. Ci penserà poi la sceneggiatura a fornire motivazioni (?) e contenuti sociopolitici alla vicenda. Ma questo è un elemento quasi secondario e, direi, abbastanza fastidioso.