Jack Fuller è uno scapolo impenitente che non finisce mai quello che comincia, Joy McNally è una bionda broker di New York che porta tutto diligentemente a termine. Lui perde il lavoro per poca applicazione, lei il futuro sposo per troppa sollecitudine. Licenziati senza troppi convenevoli, trovano rifugio e piacere a Las Vegas, dove si incontrano, si ubriacano e si sposano. Finiti gli effetti dell'alcol cercano di divorziare e di conservare tre milioni di dollari vinti da Jack con il quarto di dollaro di Joy. Peccato che un giudice tradizionalista decida per loro altrimenti: sei mesi di convivenza forzata e congelamento della vincita al Jackpot. Intraprenderanno così un periodo obbligato e "idilliaco" da marito e moglie.
Notte brava a Las Vegas è una commedia romantica perfettamente sospesa fra la verticalità dello skyline di New York e le architetture a tema di Las Vegas. La commedia della nuova Hollywood, dopo aver sdoganato, consumato e perduto ogni segreto dei corpi, sembra trovare nella "notte brava" di Cameron Diaz e Ashton Kutcher i tempi giusti e l'energia erotica necessaria a sostenere l'arte dell'allusione. Questa volta la posta cruciale non è né il sesso, né il piacere, ma il matrimonio, o meglio il ri-matrimonio. Perché Jack e Joy si sono già sposati a Las Vegas per eccesso di alcol, di ormoni e di leggerezza (probabilmente generazionale).