Jack Stanfield è uno specialista di sistemi di sicurezza informatici per le banche che lavora per la Landrock Pacific Bank di Seattle. Bill Cox studia da mesi le abitudini di Jack con per trovare il modo per ricattarlo costringendolo a rubare nella banca in cui lavora. Deciso a raggiungere il suo scopo, a capo di una banda di criminali, Bill prenderà in ostaggio la famiglia di Jack, il quale si troverà a dover prendere una decisione difficile che metterà a rischio la vita dei suoi cari.
Se esiste il corrispettivo cinematografico del concetto dell'espressione "senza infamia e senza lode", questo è sicuramente Firewall, ennesima pellicola sostanzialmente inutile che va ad ingrossare le fila di un elenco che, specie quest'anno, sembra davvero infinito. Harrison Ford, con buona pace di chi lo vorrebbe per la quarta volta nei panni di Indiana Jones, è stanco ed annoiato e la sua presenza si limita ad espressioni di circostanza e scene action girate dagli stunts. Molto meglio i comprimari, di lusso, in primis Paul Bettany, cui bastano un paio di occhiate feroci agli insopportbaili pargoli della famiglia per passare dalla parte dei simpatici.
Formalmente, ovvio, è tutto ineccepibile, a partire dalla splendida magione del protagonista. Il plot, abbastanza interessante nella prima parte del film, si risolve con un pasticcio prevedibile e manca del tutto la capacità di suscitare tensione ed emozione nello spettatore (nel sottogenere "rapimenti", Ransom regna ancora incontrastato tra i film recenti). Alcuni divi della vecchia guardia (Harrison Ford, Micheal Douglas, Robert De Niro) oramai sembrano totalmente incapaci di mettersi in gioco in produzioni che non siano i soliti action movie/thiller di poca sostanza, costruiti su misura per convincerci che il tempo, per loro, non passa mai. Con il risultato opposto.