Zoom, uscito nelle sale italiane col sottotitolo di Accademia per supereroi, porta sullo schermo una banda di scanzonati super uomini addestrati da Captain Zoom - un eroe dei fumetti anni '50 - che torna sui suoi passi, su consiglio della sua ex agenzia governativa, per fare da istruttore a un gruppo di volenterosi "costretti" a salvare il mondo da un'impellente minaccia. Il film è tutto qui, racchiuso in un simpatico e fumettistico inizio, per poi concludersi in un delirio di quasi un'ora e mezza dove non succede nulla. O quasi. C'è già chi giura che questo di Peter Hewitt (regista di scarsa fama, autore di Garfield - il film) possa entrare di diritto negli inferi dei film più brutti della storia, magari accompagnandosi a quelli di Ed Wood o di qualche altro sfortunato (e forse poco capace) regista. Il film, uscito nelle sale italiane con circa un anno di ritardo rispetto alla data prevista, è stato un flop totale, ritirato dal circuito cinematografico dopo pochissimi giorni di programmazione, e scomparso negli scaffali 3x2 di qualche videoteca di provincia. Certo, non è un bel dire d'un film, ma cercare in giro qualche notizia che riguardi Zoom, rende unici quei pochissimi prescelti che, a loro tempo, hanno avuto il piacere e l'onore di visionare il film perduto. Zoom era una pellicola destinata a un pubblico giovane, co-prodotto dalla Warner Bros e - stando almeno alle premesse - punta di diamante di quella che doveva essere la successiva stagione cinematografica hollywoodiana. I vuoti di sceneggiatura e l'impaccio registico, hanno fatto di questa pellicola un film tutt'altro che fruibile, divertendo a posteriori - forse - solo per la sua pochezza stilistica e narrativa. Chi l'ha visto, per favore, incornici la matrice del biglietto. Un supereroe vi contatterà presto per rimborsarlo.