Una commedia dal gusto tutto partenopeo, questo debutto di Ivan Polidoro, che come nella più antica tradizione napoletana trova nei tre attori protagonisti la sua carta vincente.
Rosario, Ivo e Peppe sono amici per la pelle, e a tener saldo questo legame c'è lo swing: i tre quarantenni sono infatti una piccola e non troppo bene in arnese band musicale, sempre alla ricerca di una cantante e di un ingaggio decente. Oltre quest'amicizia, hanno anche delle vite private, nessuna troppo esaltante: Rosario è il custode del cimitero, ha una figlia lobotomizzata davanti alla tv e una moglie in crisi che fa la corte a un collega professore di matematica; Ivo, postino e pescatore, è stato abbandonato dalla moglie ormai da un anno, ma non riesce ad accettarlo; Peppe, lo "sciupafemmine" - che in realtà ha più di qualche problema erettile con le sue "donnine" - vive sulle spalle del nonno, che cerca di confinare in una clinica nonostante scoppi di salute. È proprio qui che il nonno stringe con un gioielliere preoccupato di aver lasciato la bottega in mano al figlio deficiente. Un giorno un giovane boss locale si finge morto, in seguito a una rapina, per scappare indisturbato col bottino, e i tre cominciano a pensare con sempre maggior insistenza di poter provare lo stesso trucco e sistemarsi una volta per tutte. Ma le tessere delle loro vite, a loro insaputa, convergono tutte verso quella rapina che si sono messi in testa di fare.