L'intento parodistico di "Cinquanta sbavature di nero" è evidente non solo nei confronti della trilogia di E.L.James ma anche di altri film quali "Magic Mike", "Django" e "Nymphomaniac".
Il fulcro del film ruota intorno alla storia d'amore non del tutto classica fra Ana e Christian, la giovane studentessa e il fascinoso imprenditore miliardario. Dimenticate però tutto ciò che di seducente e provocante c'era nel film originale: qui, ad esempio, la scena dell'ascensore diventa irriverente, con la testa di Ana che viene schiacciata fra le due porte e Christian che la spintona per farla entrare; o quando lui inserisce la chiave nella sua "stanza dei giochi", la fatica per inserirla e il ritrovarsi poi in una stanza dei videogiochi rendono il tutto molto divertente; o ancora lo spettacolo che Christian fa alla "Magic Mike" dove però finisce schiacciato da una signora un po' troppo sovrappeso è una scena gag molto riuscita.
Insomma un film tutto da ridere che promette avere un discreto successo fra gli amanti del genere parodistico al cinema e anche fra il pubblico femminile, rimasto ammaliato dall'impeccabile e affascinante Signor Grey, che sarà in grado di stare allo "scherzo".