È giunta l'ora anche per Matthew Modine di interpretare i ruoli del quarantenne attraente e un po' stropicciato. Lo fa con nonchalance e con il sorriso assassino sulle labbra mentre suona il sax per la sua pesce rosso. Considerando che la sua ospite Ginger sta studiando le reazioni sessuali di una particolare specie di rospo il gioco sembrerebbe scoperto sin dall'inizio. Lo è ma Claudia Myers (anche sceneggiatrice della sua opera prima) prova a mescolare le carte di quello che vuole essere un omaggio alla screwbawll comedy dotato di una patina di brillantante.
In parte risulta prevedibile ma si riscatta grazie al detour dell'amor fou per la neosposa dell'industriale e alla prestazione dei tre protagonisti che riescono a strizzare l'occhio alle star del cinema classico senza tentare di imitarle banalmente. Come spesso capita in questo genere di film, chi riesce a vederlo in lingua originale se lo gode molto di più (anche perché Ginger non è americana ma inglese).