Per oltre dieci anni Joey Gazelle si è districato con successo tra l'essere un amorevole padre di famiglia e al tempo stesso un affiliato della mafia italiana del boss Perello a Grimley, New Jersey. Joey si mette nei guai quando, invece di seguire le istruzioni del capo mafioso per far sparire una pistola che "scotta", nasconde l'arma nella cantina della sua casa. Ma Oleg, l'amico di suo figlio, la trova e se la porta via. Incurante dei pericoli in cui sta per cacciarsi, Oleg la usa per sparare e ferire il patrigno Anzor, tossicodipendente legato alla mafia russa di Yugorsky.
E così il ragazzino sparisce nella notte alla ricerca di un rifugio sicuro, braccato allo stesso tempo dagli uomini di Perello e Yugorsky, nonchè dallo scellerato detective Rydell, un poliziotto corrotto che coglie l'occasione per minare la già precaria alleanza fra i due rivali clan mafiosi. Nel frattempo, anche Joey è freneticamente alla ricerca del ragazzo.
Running si presenta molto male e vacilla sotto il peso di quel "Quentin Tarantino presenta" che è diventato cupo avvertimento e bollino di (pessima) qualità, atto a certificare le peggiori nefandezze viste di recente al cinema (Hostel è ancora impresso nelle nostre menti). Purtroppo, la maledizione di Quentin colpisce ancora, perché Running, tolte alcune scelte stilistiche piacevoli ed una fotografia satura e di sicuro impatto, offre davvero ben poco allo spettatore.