Gray è ormai giunta al giorno delle nozze ma è un funerale che l'attende perché il fidanzato muore in un incidente. Da quel momento gli amici del fidanzato cercheranno di aiutarla ma non riusciranno a tenerle nascosto che lui aveva una doppia vita e che a Los Angeles esiste una donna, Maureen, che ha avuto un figlio da lui e del cui mantenimento l'uomo ha continuato ad occuparsi. Il colpo è davvero forte per la ragazza e diventa maggiore quando Maureen e il bambino si presentano a casa sua.
Dopo essere stata Elektra e in attesa di divenire l'aspirante madre borghese del figlio di Juno Jennifer Garner mette alla prova le sue doti di attrice sensibile in una commedia dei sentimenti il cui titolo originale è volutamente molto più allusivo di quello italiano. Il metodo di catturare il pesce per poi togliergli l'amo dalla bocca e lasciarlo andare era quello preferito dal futuro sposo di Gray. In un momento in cui, dinanzi a una tavola imbandita con cibo salutista, deciderà di lasciarsi andare dichiarando quanto disprezzasse quel metodo tipico di chi non vuole assumersi delle responsabilità.
Il film, scritto e diretto da Susannah Grant sceneggiatrice di Erin Brockovich non è di quelli che fanno sobbalzare sulla poltrona per l'originalità dello stile ma riesce a prendere all'amo (trattenendolo) lo spettatore disposto a rilassarsi senza però dover neutralizzare i neuroni. Perché i ribaltamenti di punto di vista nel film sono numerosi e anche perché, ammettiamolo, ritrovare Juliette Lewis in un ruolo (quello di Maureen) in cui una patina di volgarità, un pizzico di sciroccamento e un fondo di sensibilità si mescolano, fa sempre piacere.