Un anno nel carcere di Bollate con un gruppo di ‘sex offenders’ e con gli psicologi dell'Unità di Trattamento intensificato del CIPM, primo esperimento in Italia di prevenzione della recidiva per reati sessuali. "Un altro me" avvicina i carcerati con discrezione, conoscendoli poco a poco e mantenendo una sensibile distanza dal loro mondo disturbato, distanza che trova espressione visiva nel permanente ‘fuori fuoco’ che li avvolge e che finisce per diventare un velo protettivo sia per loro che per lo spettatore. Lo sguardo va però a fondo e si inoltra all’interno di colloqui di gruppo, laboratori creativi e testimonianze singole, fino alle riunioni a porte chiuse degli psicologi: si scoprono le premesse profonde che hanno mosso le azioni di questi uomini, la narrazione interna che li ha sostenuti e giustificati, gli alibi culturali che hanno permesso loro di esercitare la violenza.