Il terremoto d'Emilia è stato in particolare il terremoto delle fabbriche; i morti sono stati soprattutto gli operai. Persone venute dal sud, dall'estero o dalla stessa provincia. Venute per lavorare. Persone seppellite vive dalle macerie di capannoni, industrie, fabbriche. Loro, nel terremoto d’Emilia, hanno pagato il prezzo più alto. La vita già precaria, frustrante e faticosa di quattro ragazzi e di una generazione distrutta da un terremoto. Il terremoto è dentro le loro vite, da prima, e le distrugge dopo. Siamo terremotati da sempre, sradicati e costretti ad emigrare. Il film è una riflessione, anche esistenziale, oltre che essere il racconto di una scossa atroce: uno spiraglio di luce, quindi, una possibilità. E' un racconto dal cuore umanissimo, non provocatorio, accusatorio e rabbioso, ma intimo, empatico e lucido, senza patetismi.