Bologna, 2002. La protesta contro la riforma del lavoro esplode nelle università. L'assassinio di un giudice riapre vecchie ferite politiche tra Italia e Francia. Marco, ex-militante di sinistra, condannato per omicidio e rifugiato in Francia da 20 anni grazie alla Dottrina Mitterand, che permetteva agli ex terroristi di trovare asilo oltre Alpe, è sospettato di essere il mandante dell'attentato. Quando il governo Italiano ne chiede l'estradizione Marco decide di scappare con Viola, sua figlia adolescente. La sua vita precipita, portando nel baratro anche quella della sua famiglia italiana, che, da un giorno all'altro, si (ri)trova costretta a pagare per le sue colpe passate.