Rho racconta del Mexico come una perla rara nel mondo del cinema contemporaneo italiano, un'utopia che ogni giorno lotta per riaffermare il suo diritto di esistere, un esempio tangibile di come ancora oggi sia possibile andare al cinema sognando il cinema. La storia del Mexico è legata indissolubilmente alla figura di Antonio Sancassani, storico proprietario della sala, che da trent'anni la gestisce curandone maniacalmente ogni singolo aspetto, dalla programmazione alle presentazioni, con quell'amore e quella dedizione che si ha solo nei confronti di un figlio. Inventandosi un modo di proporre cinema completamente fuori dagli schemi, Antonio ha saputo intercettare un suo pubblico dando una forte identità alla sala e diventando così il punto di riferimento non solo di un certo tipo di cinema, ma anche di un quartiere e di una città. Indipendenza e libertà sono alla base del progetto Mexico: Antonio è uno dei pochi esercenti a rimanere slegato dalle attuali logiche della distribuzione cinematografica italiana. E' lui che sceglie i film per la propria sala e per il proprio pubblico. Rischia sempre in prima persona, reagisce agli insuccessi e si gode i non pochi eclatanti successi ottenuti negli anni.