Rovigo, 3 gennaio 1982. Sergio è il giovane fondatore dell'organizzazione armata di sinistra Prima Linea, attiva negli anni Settanta e dispersa negli Ottanta. Deciso ad assaltare il carcere in cui è detenuta da alcuni anni Susanna, compagna d'armi e d'amore, Sergio arruola un gruppo di ex "combattenti" per abbattere il muro di cinta della prigione e coprire l'evasione. Nel suo viaggio lungo il Polesine ripercorrerà la sua vita, dalla militanza alla lotta armata, fino alla clandestinità, ripassando nella testa i volti e gli (ultimi) sguardi di chi ha assassinato nel nome di uno slancio ribelle e utopico. Incarcerato ed esiliato nella sua individualità, Sergio "depone" le armi e dichiara le colpe che gli appartengono. Non è facile nel nostro Paese esprimersi sul terrorismo, al punto da impedire addirittura che si girino film, come ha dimostrato il tentativo di affondamento dell'opera su Prima Linea di Renato De Maria.