Tutti per Uma, film diretto da Susy Laude, racconta la storia di una famiglia, i Ferliga, composta unicamente da uomini, viticoltori di generazioni in generazione. Sono: Nonno Attila (Antonio Catania), il capofamiglia attaccato alle tradizioni e al concetto di padre padrone; il fratello minore Dante (Lillo) dal carattere un po' immaturo; il figlio Ezio (Pietro Sermonti), apicoltore e vedovo; infine, i nipoti Francesco (Gabriele Ansanelli), amante della danza e per questo bullizzato a scuola, ed Emanuele (Valerio Bartocci). Insomma, un nucleo familiare di soli uomini, dove perfino il cane, Mimmo, è maschio. Vivono tutti insieme nella stessa casa, cosa che provoca molto spesso litigi, diverbi, bisticci e un clima di nervosismo misto a suscettibilità.
La famiglia sta provando a rimettere in piedi la loro azienda di vinti e champagne, cercando di riportare in auge il suo nome come ai vecchi tempi, quando era un marchio di produzione vinicola noto e prestigioso in tutta Italia. Peccato che i loro risultati siano scarsi e si ritrovino pieni di debiti con la banca. Questa situazione non fa che alimentare il malessere in famiglia, portando gli uomini a nuovi scontri.
Ma cosa succederebbe se arrivasse una donna in questo nucleo tutto al maschile? L'improvviso arrivo della giovane Uma (Laura Bilgeri) li porterà a instaurare una sorta di falsa serenità, perché di fronte a lei tutti inizieranno a fingere di andare d'accordo l'uno con l'altro, pur di far colpo sulla ragazza...