Benvenuti in casa Esposito, film diretto da Gianluca Ansanelli, racconta la storia di Tonino Esposito (Giovanni Esposito), figlio di un esponente di alto livello della Camorra del Rione Sanità. L'uomo è molto impacciato, goffo e un po' imbranato, ma soprattutto non è per nulla violento, anzi è esattamente quella che si definirebbe una persona buona. Peccato che, essendo il figlio maschio del boss, quando il padre muore tutti gli affari illeciti passano nelle sue mani.
Nonostante provi a emulare il genitore defunto, riscuotendo il pizzo, Tonino non riesce proprio a farlo il boss e si arrende a vivere un'esistenza totalmente diversa da quella del padre. Non sa farsi rispettare e di conseguenza non si fa odiare da chi dovrebbe temerlo, né si fa acclamare da chi dovrebbe vantare i suoi trionfi malavitosi. In poche parole: Tonino è un camorrista mediocre.
Le cose cambiano quando scopre che sua figlia ha una relazione col figlio di un magistrato, noto per la sua intenzione di dar la caccia e scovare il boss del Rione Sanità, cioè Tonino stesso. Questa cosa scuota il boss - fino ad allora quasi insignificante - ora determinato a redimere la sua figura autoritaria di fronte non solo alla famiglia, ma a tutta la comunità partenopea.